L’attore e comico Roberto Benigni durante il programma «Roberto Benigni – I Dieci Comandamenti» andato in onda il 15 e 16 dicembre 2014 su RAI 1, ha lanciato degli evidenti messaggi massonici. Eccoli:
1. Dio è lo stesso in tutte le religioni
«Comunque il suo vero nome è aldilà di tutti quelli che gli possiamo dare noi. E’ scritto che neanche i cieli, dei cieli dei cieli, possono diciamo contenere il suo nome. Quindi figurati se lo possiamo dire noi, pronunciare, possedere. Infatti anche nell’Islam, per i Mussulmani è la stessa cosa. Ad Allah gli piace molto essere nominato. Si dice che Allah ha tanti nomi. Sapete quanti? 99 nomi. Pensate che bella storia. Allah ha i 99 nomi più belli, però il centesimo, che è quello vero, resta nascosto alle creature umane. Bellissimo, no? E Dio è uguale. E per forza è uguale, tanto, è uno solo, sempre lo stesso Dio è. Però si dice che il nome di Dio siano tutte le parole della Bibbia messe insieme. Così a chiamarlo ci vorrebbe una settimana, va, ecco. Quindi Dio vuole essere nominato. C’è scritto proprio nella Bibbia, chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato e amato dal Signore, ovviamente, e la bellezza è che lo potete chiamare come vi pare, perché a lui gli fa piacere»
Per diventare membro della massoneria è richiesto al candidato di credere in Dio, ma al candidato non viene mai chiesto in quale dio egli creda: ‘La Massoneria … richiede semplicemente che tu creda in qualche deità, dagli il nome che vuoi … qualsiasi dio tu voglia, così egli è il tuo dio’ (Little Masonic Library, Macoy Publishing, 1977, 4:32).
In una Guida Massonica si legge: ‘Il Monoteismo è il solo dogma della Massoneria. La credenza in un Dio è richiesta ad ogni iniziato, ma la sua concezione dell’Essere Supremo è lasciata alla sua propria interpretazione. La Massoneria non si occupa di distinzioni teologiche. Questa è la base della nostra universalità’ (Grande Loggia dell’Indiana, Indiana Monitor & Freemason’s Guide, Edizione 1993, pag. 41).
I massoni generalmente chiamano la loro deità come il ‘Grande Architetto dell’Universo’ o ‘l’Essere Supremo’. L’abbreviazione G.A.D.U. sta appunto per Grande Architetto dell’Universo, e come dice uno scrittore massone: ‘Ogni massone ha diritto alla sua visione del G.A.D.U., dato che il concetto non è mai stato codificato’ (Lino Sacchi, Massoneria per principianti, pag. 30).
Dio quindi viene chiamato il Grande Artefice, il Grande Maestro della Grande Loggia dell’aldilà, Yahweh, Allah, Buddha, Brahma, Vishnu, Shiva, o il Grande Geometra. Va bene qualsiasi nome, in quanto secondo i massoni il nome reale di Dio è stato perso.
Per loro Dio è conosciuto come ‘il senza nome di un centinaio di nomi’ (Henry Wilson Coil, “A Comprehensive View of Freemasonry,” Richmond: Macoy Publishing, 1973, pag 192), e difatti Albert Pike ha affermato che ‘il vero Dio, nella sua essenza, concepito come increato e Unico, non ha nome. Tale era la dottrina di tutti i Saggi ed è così specificatamente dichiarato nella Kabalah’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 3, pag. 279 – 32° Sublimi Principi del Real Segreto); ed è egualmente ‘presente con il pio Hindù nel tempio, con l’Ebreo nella sinagoga, con il Maomettano nella moschea, e con il Cristiano nella chiesa’ (Albert Mackey, Mackey’s Revised Encyclopedia of Freemasonry, Richmond: Macoy Publishing, 1966, 1:409-410).
Sul sito di una loggia massonica italiana si legge quanto segue: ‘I nomi usati per indicare l’Essere Supremo offrono a uomini di fedi diverse, che altrimenti sarebbero rimasti estranei gli uni agli altri, la possibilità di riunirsi insieme alla gloria del Dio in cui ciascuno di essi crede, senza che i contenuti delle invocazioni possano causare dissensi tra loro. Non esiste un dio massonico: il Dio di un massone è il Dio della religione che egli professa. I massoni si riuniscono nel comune rispetto dell’Essere Supremo che rimane supremo nelle loro confessioni religiose. La Massoneria non tenta in alcun modo di fondere assieme le singole religioni. Non esiste, pertanto, alcun Dio massonico sincretico’ (www.haniel.it).
Il noto massone Albert Pike affermò: ‘… ogni concezione umana di Dio deve essere proporzionata alla sua cultura mentale, e ai suoi poteri intellettuali, e alla sua eccellenza morale. Dio è, come l’uomo lo concepisce, l’immagine riflessa dell’uomo stesso’ (Albert Pike, Morals and Dogma, pag. 223 – 14° Grande Eletto – http://www.sacred-texts.com/mas/md/md15.htm).
La Bibbia condanna una tale concezione di Dio, perché secondo la sacra Scrittura, che è la Parola di Dio, vi è un solo Dio, il Padre, secondo che è scritto in Isaia: “Io sono il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non v’è Dio” (Isaia 44:6)
ed ai Corinzi: “… per noi c’è un Dio solo, il Padre …” (1 Corinzi 8:6). E il suo nome è YHWH che si pronuncia ‘Yahweh’ e significa ‘Colui che è’.
Nel libro dell’Esodo leggiamo infatti che quando Dio si rivelò a Mosè presso il monte Sinai apparendogli nella fiamma di un pruno ardente e ordinandogli di andare in Egitto a liberare il suo popolo, Mosè chiese a Dio: “Ecco, quando sarò andato dai figliuoli d’Israele e avrò detto loro: L’Iddio de’ vostri padri m’ha mandato da voi, se essi mi dicono: Qual è il suo nome? che risponderò loro?” e Iddio gli rispose: “Io sono quegli che sono. Poi disse: ‘Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Io sono m’ha mandato da voi”. Iddio disse ancora a Mosè: Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è il mio nome in perpetuo, tale la mia designazione per tutte le generazioni” (Esodo 3:13-15).
Il termine tradotto in italiano (nella Bibbia Riveduta) con «l’Eterno» in ebraico è Yahweh, che significa ‘Colui che è’. Più precisamente l’ebraico è YHWH, ossia il Tetragramma (dal greco tetra ‘quattro’, e gramma ‘lettera’), perché le vocali furono aggiunte in seguito dai copisti ebrei al fine di facilitare la sua pronuncia. Come però si può leggere, Dio si definì pure l’Iddio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe (e questo perché Egli è l’Iddio dei viventi e non dei morti, dato che per lui vivono tutti) e disse che questa è la sua designazione in perpetuo. Yahweh è l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo.
Nel libro dell’Esodo leggiamo infatti che quando Dio si rivelò a Mosè presso il monte Sinai apparendogli nella fiamma di un pruno ardente e ordinandogli di andare in Egitto a liberare il suo popolo, Mosè chiese a Dio: “Ecco, quando sarò andato dai figliuoli d’Israele e avrò detto loro: L’Iddio de’ vostri padri m’ha mandato da voi, se essi mi dicono: Qual è il suo nome? che risponderò loro?” e Iddio gli rispose: “Io sono quegli che sono. Poi disse: ‘Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Io sono m’ha mandato da voi”. Iddio disse ancora a Mosè: Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è il mio nome in perpetuo, tale la mia designazione per tutte le generazioni” (Esodo 3:13-15).
Il termine tradotto in italiano (nella Bibbia Riveduta) con «l’Eterno» in ebraico è Yahweh, che significa ‘Colui che è’. Più precisamente l’ebraico è YHWH, ossia il Tetragramma (dal greco tetra ‘quattro’, e gramma ‘lettera’), perché le vocali furono aggiunte in seguito dai copisti ebrei al fine di facilitare la sua pronuncia. Come però si può leggere, Dio si definì pure l’Iddio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe (e questo perché Egli è l’Iddio dei viventi e non dei morti, dato che per lui vivono tutti) e disse che questa è la sua designazione in perpetuo. Yahweh è l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo.
In relazione ad Allah, diciamo che non è Yahweh, l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, perché il Corano nega la Trinità di cui è composta la Divinità difatti esso afferma: «Non dite ‘tre’. Desistete, sarà meglio per voi. Dio non è che un Dio solo. Lungi dalla sua gloria l’avere un figlio» (Corano, Sura IV, 171).
2. Dio è il Padre di tutti gli uomini e quindi siamo tutti fratelli
«E poi c’è Dio che è il Babbo e la Mamma di tutti ….».
Sul sito della Grande Loggia del Michigan, si legge che ‘la Massoneria insegna che siccome Dio è il Creatore, tutti gli uomini e tutte le donne sono i figli di Dio. A motivo di ciò, tutti gli uomini e tutte le donne sono fratelli e sorelle …’ (www.gl-mi.org/freemasonry-explained.htm – Freemasonry teaches that: Since God is the Creator, all men and women are the children of God. Because of that, all men and women are brothers and sisters …).
Il massone Albert Pike affermò infatti che ‘Egli è il nostro Padre, e noi siamo tutti Fratelli’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 2, pag. 175 – 14° Grande Eletto), ed ancora che attorno agli altari della Massoneria ‘il Cristiano, l’Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono riunirsi come fratelli ed accomunarsi nella preghiera al solo Dio ….’ (Ibid., pag. 174).
Quindi, la Massoneria insegna che tutti gli uomini, a prescindere che siano Cristiani, Buddisti, Mussulmani, Induisti, Scintoisti, e così via, sono figli di Dio.
Quello che insegna la Massoneria è falso, perché la Bibbia dice che figli di Dio sono solo coloro che credono nel nome del Figliuolo di Dio, secondo che è scritto: “È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio” (Giovanni 1:11-13) ed ancora: “Siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù” (Galati 3:26).
Quindi tutti gli increduli (e badate bene che molti sono increduli anche se credono che Dio esiste, e questo perché non credono che Gesù Cristo è il Figlio di Dio morto sulla croce per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione) non sono figli di Dio.
Dio è il Padre solo di coloro che Egli ha generato mediante la Parola di verità; come nella vita naturale per essere definiti figli di Tizio occorre essere stati generati da Tizio, così è in ambito spirituale, per essere chiamati figli di Dio occorre essere stati generati da Dio, ossia essere nati da Dio. E questa nascita da Dio o rigenerazione l’uomo la sperimenta quando egli si riconosce peccatore davanti a Dio, si pente e crede nella morte espiatoria e nella resurrezione di Gesù Cristo. In quel momento egli NASCE DA DIO e Dio manda nel suo cuore il suo Spirito mediante il quale egli può gridare: ‘Abba! Padre!’ secondo che è scritto: “E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre. Talché tu non sei più servo, ma figliuolo; e se sei figliuolo, sei anche erede per grazia di Dio” (Galati 4:6-7). E’ lo Spirito dunque che attesta – assieme allo spirito di colui che è stato rigenerato – che egli è un figlio di Dio (cfr. Romani 8:16).
Coloro che invece non diventano figli di Dio, sono chiamati figli d’ira (cfr. Efesini 2:3), figliuoli della disobbedienza (cfr. Efesini 2:2 – Diodati), ed anche figli del diavolo infatti Gesù quando riprese i Giudei che lo volevano uccidere disse loro: “Voi siete progenie del diavolo, ch’è vostro padre, e volete fare i desiderî del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Giovanni 8:44), e quando spiegò la parabola delle zizzanie disse: “Colui che semina la buona semenza, è il Figliuol dell’uomo; il campo è il mondo; la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno; il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono angeli. Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano col fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente. Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, oda” (Matteo 13:37-43).
Anche l’apostolo Giovanni fa una distinzione tra i figli di Dio e i figli del diavolo, dicendo: “Da questo sono manifesti i figliuoli di Dio e i figliuoli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio; e così pure chi non ama il suo fratello” (1 Giovanni 3:10).
3. Gesù Cristo è uno dei maestri
«Non solo Gesù, ma anche gli altri maestri hanno detto che in questo comandamento sta tutta la legge, il resto è commento, pensate un pò»
Dai Massoni Gesù viene considerato uno dei tanti maestri di morale e riformatori esistiti, infatti la massoneria ‘vede in Mosè, il datore della legge degli Ebrei, in Confucio e Zoroastro, in Gesù di Nazareth, e nell’Iconoclasta Arabo [Maometto], Grandi Maestri di Morale ed Eminenti Riformatori’ (Albert Pike, Morals and Dogma, pag. 525 – 26° Principe di Compassione – http://www.sacred-texts.com/mas/md/md27.htm).
E quindi anche Gesù va ammirato e riverito come tutti gli altri maestri e riformatori e considerato un loro fratello, perché dicono i massoni: ‘Ammiriamo e riveriamo tutti i maestri e riformatori dell’umanità […..]. Riconosciamo ogni maestro di moralità, ogni riformatore, come nostro fratello, in questo grande lavoro‘ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 2, pag. 288, 285 – 18° Principe Rosa-Croce).
E quindi anche Gesù va ammirato e riverito come tutti gli altri maestri e riformatori e considerato un loro fratello, perché dicono i massoni: ‘Ammiriamo e riveriamo tutti i maestri e riformatori dell’umanità […..]. Riconosciamo ogni maestro di moralità, ogni riformatore, come nostro fratello, in questo grande lavoro‘ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 2, pag. 288, 285 – 18° Principe Rosa-Croce).
Gesù Cristo è il Maestro, perché Egli ha il primato in ogni cosa. Egli è superiore a chiunque, in quanto “Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al disopra d’ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:9-11).
Gesù dunque è superiore anche a Mosè, e difatti la Scrittura afferma che “egli è stato reputato degno di tanta maggior gloria che Mosè, di quanto è maggiore l’onore di Colui che fabbrica la casa, in confronto di quello della casa stessa” (Ebrei 3:3), ed ancora: “Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo” (Giovanni 1:17).
Roberto Benigni invece ha voluto presentare Mosè come superiore a Gesù, infatti durante la prima serata ha detto: «Non è più nato nel mondo un profeta come Mosè» (min. 45:28-31)
4. L’uomo è dotato del libero arbitrio
«Quando noi siamo usciti dal paradiso terrestre, diciamo nella Bibbia, il Signore ci ha detto: ‘Siete liberi, andate, vi do il libero arbitrio, potete fare quello che decidete voi, fate voi».
Su un sito massonico si legge:
http://www.loggiaguerrazzi665.it/09/index.php?option=com_content&view=article&id=406:il-libero-arbitrio-gt&catid=82:anno-2008&Itemid=85
E su un altro:
«…. il massone è libero ovvero è in lui riconosciuto il dono massimo del libero arbitrio e quindi è chiamato ad attuare il suo agire in uno con la libertà, la fratellanza e l’uguaglianza; si compie in questo percorso il principio di responsabilità.»
http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/obbedienza-e-responsabilita-del-maestro-scozzese
Il libero arbitrio annulla la sovranità di Dio, secondo cui “tutti gli abitanti della terra son da lui reputati un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non v’è alcuno che possa fermare la sua mano o dirgli: – Che fai? -” (Daniele 4:35).
Dio esercita la sua influenza nel mondo anche facendo prendere agli uomini le decisioni che vuole Lui, affinché si adempiano i Suoi disegni, come quando è scritto che il re Roboamo “non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall’Eterno, affinché si adempisse la parola da lui detta per mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat” (1 Re 12:15).
Per cui possiamo affermare assieme al profeta: “O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi” (Geremia 10:23).
Il libero arbitrio è dunque un illusione.
Dio esercita la sua influenza nel mondo anche facendo prendere agli uomini le decisioni che vuole Lui, affinché si adempiano i Suoi disegni, come quando è scritto che il re Roboamo “non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall’Eterno, affinché si adempisse la parola da lui detta per mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat” (1 Re 12:15).
Per cui possiamo affermare assieme al profeta: “O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi” (Geremia 10:23).
Il libero arbitrio è dunque un illusione.
Peraltro Dio non ha mai detto agli uomini quelle parole citate da Benigni, ma piuttosto ha dato dei comandamenti affinché gli uomini li osservino, e coloro che li violano si costituiscono debitori nei Suoi confronti e devono quindi ravvedersi e credere in Gesù Cristo per ottenere la remissione dei loro peccati (che sono debiti) altrimenti andranno in perdizione.
Gli uomini che li violano sono anche degli schiavi, in quanto “chi commette il peccato [e il peccato è la violazione della legge] è schiavo del peccato” (Giovanni 8:34), e per essere affrancati da esso devono ravvedersi e credere in Gesù. Dio non ci ha mai detto che noi abbiamo il diritto di peccare, ma ci ha comandato di osservare i Suoi comandamenti. Dio è il Sovrano, e noi siamo chiamati ad ubbidirgli.
Gli uomini che li violano sono anche degli schiavi, in quanto “chi commette il peccato [e il peccato è la violazione della legge] è schiavo del peccato” (Giovanni 8:34), e per essere affrancati da esso devono ravvedersi e credere in Gesù. Dio non ci ha mai detto che noi abbiamo il diritto di peccare, ma ci ha comandato di osservare i Suoi comandamenti. Dio è il Sovrano, e noi siamo chiamati ad ubbidirgli.
E aggiungo, che in questa circostanza Benigni ha usato il nome di Dio invano, mettendo in bocca a Dio cose che Lui non ha mai detto e che contrastano apertamente la Sua Parola.
5. L’uomo è in grado di salvarsi per opere
«E pensate a quanti non credenti anche sono morti, sotto tortura, per noi, per la nostra libertà, senza credere in Dio, senza aspettarsi nessuna ricompensa, per loro la vita è eterna se si lascia agli altri un esempio. Queste persone hanno una fede profonda nella continuità della vita, e danno la loro vita per lasciare qualcosa che possa apparire bello a coloro che verranno. E’ una cosa immensa, commovente, guardate, fa venire da piangere. Solo un idiota può pensare che queste persone, se c’è un paradiso, non saranno accolte, come a volte ho sentito dire …»
I massoni pensano che la salvezza sia una questione di auto-miglioramento, di moralità, e buone opere, inclusa l’obbedienza all’obbligo massone e alle più alte autorità massoniche. La fede nell’espiazione compiuta da Gesù non ha niente a che fare con la salvezza, che per loro è piuttosto una questione di illuminazione, passo dopo passo, che giunge attraverso l’iniziazione nei gradi massonici e nei loro misteri.
Albert Mackey nella sua Enciclopedia della Libera Muratoria, alla voce ‘apron’ (Grembiule) afferma: ‘Tramite la pelle dell’agnello al Massone viene ricordata quella purità di vita e rettitudine di condotta che sono così essenzialmente necessarie per guadagnare l’ammissione dentro la Loggia Celestiale sopra, dove il Supremo Architetto dell’Universo presiede’, mentre nel suo Lessico della Libera Muratoria afferma sempre alla voce ‘grembiule’ che ‘dal suo colore immacolato e dall’innocenza dell’animale dal quale esso proviene noi veniamo ammoniti a conservare quella purezza senza macchia di vita e di condotta che sola ci permetterà di presentarci davanti al Gran Maestro dell’Universo mondi dal peccato e dal vizio’. (www.freemasons-freemasonry.com/lessico_massoneria.html).
Il massone J. D. Buck afferma che ‘… la salvezza per fede e l’espiazione vicaria non furono insegnate da Gesù come sono interpretate oggi, e queste dottrine non sono neppure insegnate nelle scritture esoteriche. Esse sono delle posteriori e ignoranti perversioni delle dottrine originali’ (J. D. Buck, Mystic Masonry, pag. 57).
Al funerale di un Massone viene detto tra le altre cose: ‘Questo Massone è stato fedele a tutti i nostri insegnamenti, e il grembiule che egli ora indossa nella bara rappresenta quella purità di vita e di condotta tramite cui egli ora guadagnerà l’ammissione nella Loggia Celestiale di sopra’ (citato in Keith Harris, The Masonic/Christian conflict explained, [Il conflitto Massonico/Cristiano spiegato], The Olive Press, USA 2005, pag. 31).
La Parola di Dio afferma che per essere salvati nel regno celeste ossia in paradiso, gli uomini devono ravvedersi e credere nel Signore Gesù Cristo, cioè credere che Egli è morto per i nostri peccati e risuscitato a cagione della nostra giustificazione, perché “in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:12).
Coloro che non si ravvedono e non credono in Gesù Cristo, quando moriranno se ne andranno nelle fiamme dell’inferno (Ades) in attesa del giorno del giudizio, quando risorgeranno in resurrezione di giudizio, saranno giudicati secondo le loro opere e gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo dove saranno tormentati per l’eternità.
Coloro che non si ravvedono e non credono in Gesù Cristo, quando moriranno se ne andranno nelle fiamme dell’inferno (Ades) in attesa del giorno del giudizio, quando risorgeranno in resurrezione di giudizio, saranno giudicati secondo le loro opere e gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo dove saranno tormentati per l’eternità.
L’uomo non si può salvare mediante le opere della legge, “poiché tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica!” (Galati 3:10), e difatti “per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato” (Romani 3:20).
La salvezza si ottiene per grazia mediante la fede in Cristo Gesù, affinchè nessuno si glori nel cospetto di Dio.
Il finale panteistico
Una osservazione infine su come Benigni ha concluso la seconda serata. Egli ha affermato che ad «ognuno di noi non rimane che una cosa da fare, inchinarsi, ricordarsi di fare un inchino ogni tanto al mondo, piegarsi, inginocchiarsi davanti all’esistenza» come ha fatto il poeta Walt Whitman (1819-1892), che era massone e panteista (quindi credeva che tutto è Dio, e perciò anche l’uomo è Dio), e con queste sue parole saluta i telespettatori.
«Respirare l’aria, parlare, passeggiare, essere questo incredibile Dio che io sono!
O meraviglia delle cose, anche delle più piccole particelle!
O spiritualità delle cose!
Io canto il sole all’alba e nel meriggio, e come ora nel tramonto:
tremo commosso della bellezza e della saggezza della terra
e di tutte le cose che crescono sulla terra.
E credo che una foglia d’erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle,
e dico che la Natura è eterna, la gloria è eterna.
Lodo con voce inebriata
perché non vedo un’imperfezione nell’universo,
non vedo una causa o un risultato che, alla fine, sia male.
E alla domanda, alla domanda che ricorre: ‘Che cosa c’è di buono in tutto questo?
la risposta è che tu sei qui, che esiste la vita, che tu sei vivo, che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un tuo verso!»
Nella Massoneria è presente anche il panteismo. Alcuni massoni infatti arrivano ad identificare Dio con la creazione. J.D. Buck per esempio ha affermato: ‘Dio non si è mai manifestato per farsi vedere dagli uomini. La creazione è la sua manifestazione …. Tutta la manifestazione della natura è la parola pronunciata della divinità’ (Buck, Mystic Masonry, p.113).
Il massone Roberto Ascarelli (1904-1970) diceva: «Siamo tutti parte di un anello che né si apre né si chiude e che è parte integrante di quell’Ente Supremo che noi chiamiamo Grande Architetto dell’Universo» (cfr. Rivista della Massoneria Italiana, 1968, pag. 536).
Ed ancora il Maestro Venerabile della Loggia Sabazia, a Savona, il 14 giugno 1969, alla presenza del Gran Maestro del GOI Giordano Gamberini (che era valdese), affermò: «Noi crediamo in Dio quale intelligenza e principio attivo dell’Universo; principio generante e riproduttore, insito in ogni uomo che è parte della stessa monade» (cfr. Valle del Letimbro: Primo Centenario della Risp Loggia Madre «Sabazia» all’Oriente di Savona, Grafica L.P., Genova, pag. 60. Monade, dal greco monos ‘unico’. In filosofia la monade è l’unità minima e indivisibile della sostanza spirituale di cui tutte le cose sono composte).
Per cui il fine ultimo dell’iniziazione massonica è la conquista e l’applicazione pratica di una consapevolezza del Sé individuale e universale, in virtù della quale i massoni dovranno – come dice il massone Gorel Porciatti – «cercare Iddio non fuori di (loro), ma dentro di (essi) e nell’Umanità, che ne è la manifestazione e l’interprete, come scrisse il nostro grande Mazzini» (cfr. U. Gorel Porciatti, Simbologia Massonica Gradi Scozzesi, Atanòr, Roma 1948, pag. 308). Insomma, costoro hanno una concezione di Dio di tipo panteistica, come quelli del New Age.
Il massone Roberto Ascarelli (1904-1970) diceva: «Siamo tutti parte di un anello che né si apre né si chiude e che è parte integrante di quell’Ente Supremo che noi chiamiamo Grande Architetto dell’Universo» (cfr. Rivista della Massoneria Italiana, 1968, pag. 536).
Ed ancora il Maestro Venerabile della Loggia Sabazia, a Savona, il 14 giugno 1969, alla presenza del Gran Maestro del GOI Giordano Gamberini (che era valdese), affermò: «Noi crediamo in Dio quale intelligenza e principio attivo dell’Universo; principio generante e riproduttore, insito in ogni uomo che è parte della stessa monade» (cfr. Valle del Letimbro: Primo Centenario della Risp Loggia Madre «Sabazia» all’Oriente di Savona, Grafica L.P., Genova, pag. 60. Monade, dal greco monos ‘unico’. In filosofia la monade è l’unità minima e indivisibile della sostanza spirituale di cui tutte le cose sono composte).
Per cui il fine ultimo dell’iniziazione massonica è la conquista e l’applicazione pratica di una consapevolezza del Sé individuale e universale, in virtù della quale i massoni dovranno – come dice il massone Gorel Porciatti – «cercare Iddio non fuori di (loro), ma dentro di (essi) e nell’Umanità, che ne è la manifestazione e l’interprete, come scrisse il nostro grande Mazzini» (cfr. U. Gorel Porciatti, Simbologia Massonica Gradi Scozzesi, Atanòr, Roma 1948, pag. 308). Insomma, costoro hanno una concezione di Dio di tipo panteistica, come quelli del New Age.
Avete compreso allora perché secondo Benigni noi dovremmo inchinarci davanti al mondo? Perché per Benigni, il mondo è Dio.
Conclusione
Quello di Benigni è stato dunque un messaggio massonico per contrastare e annullare il Vangelo di Cristo Gesù, che è il Vangelo della nostra salvazione, e quindi la grazia di Dio, e far apparire inutile la morte di Cristo. E lo ha fatto usandosi dei dieci comandamenti, ossia della legge. E questo ha sicuramente fatto felici i massoni e gli Ebrei, che hanno in comune una profonda avversione verso l’opera espiatoria compiuta da Gesù Cristo.
La Massoneria infatti sostiene che è in potere dell’uomo salvarsi da sé, e questo fa pure il Giudaismo che insegna che si può entrare nel regno di Dio tramite le opere buone senza assolutamente fare affidamento all’opera espiatoria compiuta da Gesù Cristo. E’ inammissibile per il Giudaismo che un giudeo dica: ‘Io non ce la posso fare’; perché lui ce la può e ce la deve fare. E’ quindi chiaro che questo modo di vedere le cose da parte dei Giudei fa passare l’ebreo come capace di giustificarsi da solo appoggiandosi sulla legge di Mosè e quindi non bisognoso di un redentore, di qualcuno che lo liberi gratuitamente dal peccato che lo tiene schiavo e lo giustifichi sempre gratuitamente. ‘Che bisogno abbiamo di credere in Gesù se possiamo autogiustificarci mediante la legge di Mosè?’, dicono gli Ebrei. E la Massoneria afferma sostanzialmente la medesima cosa quando dice che si può entrare nell’Oriente Eterno senza credere in Gesù!
La Massoneria infatti sostiene che è in potere dell’uomo salvarsi da sé, e questo fa pure il Giudaismo che insegna che si può entrare nel regno di Dio tramite le opere buone senza assolutamente fare affidamento all’opera espiatoria compiuta da Gesù Cristo. E’ inammissibile per il Giudaismo che un giudeo dica: ‘Io non ce la posso fare’; perché lui ce la può e ce la deve fare. E’ quindi chiaro che questo modo di vedere le cose da parte dei Giudei fa passare l’ebreo come capace di giustificarsi da solo appoggiandosi sulla legge di Mosè e quindi non bisognoso di un redentore, di qualcuno che lo liberi gratuitamente dal peccato che lo tiene schiavo e lo giustifichi sempre gratuitamente. ‘Che bisogno abbiamo di credere in Gesù se possiamo autogiustificarci mediante la legge di Mosè?’, dicono gli Ebrei. E la Massoneria afferma sostanzialmente la medesima cosa quando dice che si può entrare nell’Oriente Eterno senza credere in Gesù!
Benigni ha dunque presentato un dio diverso e non l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo che noi abbiamo conosciuto
Benigni ha parlato di un Gesù diverso dal Gesù in cui noi abbiamo creduto; Benigni ha parlato di una salvezza che si ottiene per opere, annullando così la grazia di Dio e rendendo nullo il sacrificio di Gesù Cristo.
E a questo occorre aggiungere che tramite i suoi commenti a determinati comandamenti, Benigni ha incoraggiato a trasgredirli in nome del cosiddetto libero arbitrio.
Nonostante ciò, tanti sedicenti Cristiani lo hanno elogiato, il che è la dimostrazione di come molte Chiese sono massonizzate in quanto accettano i principi massonici.
Se fate ancora parte di queste Chiese vi esorto dunque a uscire e separarvi da esse.
Chi ha orecchi da udire, oda
Chi ha orecchi da udire, oda