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La persecuzione della Chiesa Cattolica Romana contro i Pentecostali in Italia


Il movimento pentecostale italiano sin dal suo ‘sorgere’ all’inizio di questo secolo incontrò la forte opposizione della chiesa papista. Certo, anche gli altri movimenti evangelici nei primi decenni di questo secolo in Italia incontravano la forte ostilità del clero romano; perché anch’essi predicavano la parola della fede e riprovavano le eresie della chiesa romana (ricordiamo quello battista, quello metodista e quello della Chiesa dei Fratelli). 

Ma qui vogliamo soffermarci brevemente sulla persecuzione che, a cominciare dal 1935, subirono quei nostri fratelli che

venivano chiamati Pentecostali perché accettavano e predicavano il battesimo con lo Spirito Santo che gli antichi discepoli ricevettero il giorno della Pentecoste;
ed anche ‘tremolanti’ perché, sotto la potenza dello Spirito Santo taluni venivano visti tremare.

La fine di Guido Buffarini Guidi


Il Governo di Mussolini perpetrò una persecuzione sistematica contro i Pentecostali, in quanto nel 1935 venne emanata una circolare da parte del sottosegretario all’interno Guido Buffarini-Guidi, che vietava ai pentecostali di rendere il loro culto a Dio sia privatamente che pubblicamente. 


Ecco il testo di quella circolare che rimase in vigore fino al 1955:

L'INFAMANTE CIRCOLARE BUFFARINI-GUIDI E LE REAZIONI IN ITALIA


I pentecostali sono in Italia dal 1908, e durante il periodo fascista subirono la persecuzione. Non tutti lo sanno, ma quando si parla di leggi razziali si dimentica che esiste una specifica legge che riguarda il Movimento Pentecostale, quella del 9 aprile 1935, a firma del sottosegretario all’interno, Biffarini Guidi, controfirmata dal ministro Bocchini, del governo Mussolini, la circolare n. 600/158 (Archivio di Stato serie PS GI busta 26 fasc. 299 1-c-z), che vietava il culto pentecostale in tutto il Regno in quanto, si affermava, “esso si estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all' integrità fisica e psichica della razza”.

A seguito di questa infame legge, molte chiese pentecostali furono chiuse, i pastori mandati al confine o imprigionati, insieme a molti semplici credenti, perché sorpresi a pregare nelle case private o in campagna. 


Secondo alcuni storici, molti furono i pentecostali uccisi nei campi di sterminio nazisti, insieme ai malati psichici, in tutto tra i 200.000 e i 250.000. Uno dei pastori più importati del Movimento Pentecostale italiano, Roberto Bracco (*), fu arrestato per ben 17 volte.

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