La verità sul Conclave



Anticamente il vescovo di Roma era eletto dai preti in unione con i fedeli. Poi col passare del tempo, dato che la Chiesa finì con l’allearsi con il potere civile per avere privilegi e protezione, avvenne che le autorità civili si intromisero nell’elezione del papa. 

In alcuni casi fu l’imperatore ad eleggere il papa direttamente o indirettamente, facendo più o meno gli interessi dei nobili di Roma; altre volte il controllo sull’elezione lo prese il Senato della città, o un sovrano; venne meno così la partecipazione del popolo.



Nel 1059 Nicolò II con la bolla In nomine Domini decretò che sarebbero stati i cardinali vescovi a scegliere il papa; gli altri porporati (i cardinali non vescovi) avrebbero dato la loro adesione. Il basso clero e il popolo avrebbero poi dato il loro consenso.

Alessandro III dal 1179 estese il privilegio di eleggere il papa a tutti i cardinali cioè anche a quelli che non erano vescovi. Oltre a ciò questo papa stabilì che per essere eletti papa occorreva ricevere due terzi dei voti del collegio cardinalizio; regola che tuttora è vigente. Ma non è che i sovrani smisero di interferire nelle elezioni dei papi.

Basti considerare per esempio che durante il conclave del 1903 per eleggere il successore di Leone XIII avvenne che un giorno ‘appena aperta la riunione, il cardinale Puzyna si alzò dal suo tronetto e leggendo uno scritto precedentemente stilato, dichiarò che l’imperatore d’Austria e Ungheria, Francesco Giuseppe, usando un suo antico privilegio metteva il veto all’elezione del cardinale Rampolla’ (che era il cardinale che negli scrutini aveva ricevuti più voti degli altri e pareva avviato alla vittoria).

Queste cose le scrisse in un diario il cardinale Domenico Svampa, arcivescovo di Bologna, che fu presente a quel conclave. Sempre questo cardinale scrisse che durante quel conclave ricevette da Mosca un telegramma in un italiano incerto, firmato da Arturo Tchrep Spiridovitch, presidente della Società slava, che diceva: ‘Avendo fedeli agenti in tutte le città slave, ho l’onore di avvertire, come ferventissimo cattolico, che l’elezione a Santo Pontefice fra i cardinali protettori di Germania produrrà la rivolta di trenta milioni slavi cattolici. Tanto è grande l’ira contro tedeschi nemici mortali degli slavi’. Dopo l’intervento dell’imperatore austriaco avvenne che i cardinali temendo di perdere l’appoggio della più forte monarchia cattolica elessero papa il cardinale Sarto che prese il nome di Pio X.

Quando poi stava per scoppiare la prima guerra mondiale in cui l’Austria avrebbe combattuto contro la Serbia, Pio X non nascose il suo appoggio e le sue simpatie verso l’impero austriaco. Ci sono diverse testimonianze che lo attestano chiaramente. Cito solo una di queste: il rappresentante della Baviera in Vaticano, barone von Pitter, il 26 luglio del 1914 informò Monaco dicendo: ‘Il papa consente una decisa azione dell’Austria contro la Serbia… il cardinale segretario di Stato esprime la speranza che questa volta l’Austria non farà concessioni’.

Ancora oggi come nel passato, quando si tratta di eleggere un nuovo papa da parte dei cardinali avvengono in conclave manovre di ogni genere da parte delle differenti fazioni cardinalizie perché ogni fazione ha i suoi particolari interessi politici o finanziari nel volere l’elezione di un determinato papa e cerca di ottenerla in ogni maniera.

Quando fu eletto Paolo VI per esempio, il cardinale Testa, appena uscito dal conclave affermò: ‘Sono accadute cose orripilanti’. Al popolo però viene fatto credere che l’elezione di ogni nuovo papa sia avvenuta per ispirazione dello Spirito Santo.

Per quanto riguarda le ‘fumate’ che escono dal fumaiolo sovrastante il tetto della cappella Sistina e che fanno capire alla folla riunita nella piazza S. Pietro l’esito delle votazioni, va detto che il fumo viene dalle schede usate nella votazione che vengono bruciate. Quando si ha una votazione nulla (cioè che nessun candidato ha raggiunto il quorum dei due terzi dei voti) il cardinale incaricato di bruciare le schede vi aggiunge della paglia umida ed in questo caso si ha la ‘fumata nera’; quando invece è stato eletto il nuovo papa allora brucia solo le schede ed in questo caso si ha la ‘fumata bianca’.



Tratto dalla nota n°24 (L'ordine - La dottrina dei teologi papisti)


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