Il pastore Nikolaus Schneider, presidente della Chiesa evangelica in Germania, ricevuto in udienza privata da Papa Francesco
Roma, 8 aprile 2013 (NEV-CS26) – “E’ stato un incontro estremamente fraterno con un sincero scambio di impressioni, da cuore a cuore”: queste le parole espresse dal pastore e teologo Nikolaus Schneider, presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD), al termine della sua udienza privata con Papa Francesco svoltasi oggi in Vaticano.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio a Roma presso il Decanato della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), il presidente della EKD ha spiegato come papa Francesco avesse sottolineato l’importanza che le chiese testimonino insieme la comune fede in Cristo a prescindere dalle diverse identità. In particolare, Schneider ha riferito l’affermazione del papa, per cui tutte le chiese hanno al centro la croce di Cristo. A papa Francesco Schneider ha portato il saluto delle chiese evangeliche tedesche “che pregano per lui affinché possa svolgere il suo ministero con coraggio e forza”.
“E’ stata una prima occasione per conoscerci – ha affermato Schneider -, non era previsto all’ordine del giorno alcuna discussione su questioni inerenti l’agenda ecumenica. Tuttavia, ho rivolto al papa l’invito a partecipare al 500esimo anniversario della Riforma nel 2017, anche con delle iniziative da tenere a Roma. Il 2017 non vuole essere un anniversario solo tedesco o solo protestante, ma vuole celebrare il ritorno alla centralità del vangelo, e per questo riguarda tutti i cristiani”, ha aggiunto Schneider.
Papa Bergoglio per parte sua, ha citato la visita nel settembre del 2011 di Benedetto XVI al monastero di Erfurt dove visse il giovane monaco agostiniano Martin Lutero. “Un gesto di apertura, questo di voler far riferimento a questa visita”, ha detto Schneider, che in questo interessamento del papa ha visto una nota assolutamente positiva.
Al termine dell’incontro i due leader religiosi hanno recitato insieme il Padre Nostro e, salutandosi, si sono chiamati l’un l’altro “fratello”.
Fonte:
AGENZIA NEV – NOTIZIE EVANGELICHE - SERVIZIO STAMPA DELLA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA