Germania: la Chiesa Cattolica Romana guadagna con il porno

Una notizia proveniente dalla Germania che conferma quello che è realmente la Chiesa Cattolica Romana. D’altronde si sa, anche per la Chiesa Cattolica Romana ‘gli affari sono affari’. Giudicate voi da persone intelligenti. 
Da: 
giacintobutindaro.org
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La Chiesa cattolica fa soldi con il porno?
di Dario Ferri – 27/10/2011 – In Germania una casa editrice in mano al clero vende migliaia di prodotti a luci rosse Una casa editrice posseduta al 100% dalla Chiesa cattolica tedesca fa lucrosi affari con l’erotismo e la pornografia. Weltbild, un’importante catena di librerie attiva
Una casa editrice posseduta al 100% dalla Chiesa cattolica tedesca fa lucrosi affari con l’erotismo e la pornografia. Weltbild, un’importante catena di librerie attiva anche sul mercato online, ha in catalogo migliaia di titoli inequivocabili, tra i libri che vende, e in più controlla per un terzo un portale dove vengono venduti Dvd pornografici. La notizia non è in realtà una novità, ma ha creato un piccolo grande scandalo al quale i vescovi tedeschi hanno risposto con un’indignazione più che sospetta.

AFFARI COL PORNO
 – Weltbild è un’importante catena di negozi dove vengono venduti libri, dischi, film, ed è posseduta completamente dalla Chiesa cattolica tedesca. Le quote della società sono suddivise tra numerose diocesi tedesche, che si dividono i discreti guadagni che Weltbild realizza. L’anno scorso l’azienda ha avuto un fatturato di un miliardo e seicento milioni di euro, una cifra importante che supporta i bisogni finanziari del cattolicesimo tedesco. Un investimento nell’editoria non è in sé strano per il clero, però ha creato scandalo la pubblicazione di quanti titoli a carattere erotico Weltbild avesse in catalogo. La notizia è stata fornita da una rivista cattolica, Pur, che ha evidenziato come più di 2500 titoli tra i libri venduti da Weltbild avessero contenuti erotici. Ma gli affari a luci rosse non finiscono qui: Weltbild controlla per un terzo un portale che vende materiale pornografico, e ha il 50% di una società che produce anche film per adulti. Un business del porno che rende più ricca la Chiesa cattolica, che già beneficia di un munifico finanziamento statale, ma che indigna i fedeli più conservatori.

REAZIONE IPOCRITA
 – L’inchiesta sugli affari a luci rosse del clero tedesco ha scosso molti cattolici, e ha provocato l’immediata risposta di alcuni vescovi. “Ci devono essere filtri, che impediscano la pubblicazione di materiali simili. La nostra casa editrice non può pubblicare contenuti pornografici o che incitino la violenza, e dobbiamo affrontare il caso perché non si ripeta più”, ha esclamato il cardinale di Monaco, Reinhard Marx. Anche il vicario generale della Arcidiocesi di Colonia ha rimarcato il desiderio delle sua diocesi di separarsi da Weltbild, o trasferire quantomeno le loro quote, vista la tipologia di contenuti promossi dalla casa editrice. La risposta del clero però appare molto ipocrita, visto che da tempo si sa cosa offra il catalogo di Weltbild, e quali siano le sue partecipazioni azionarie. La società è famosa, ma non appare per nulla collegata al clero, come invece subito si capisce quando si entra im un negozio delle Edizioni Paoline, per esempio. Il carattere religioso è praticamente assente, o molto emarginato, in Weltbild, e già da molti anni i circoli più conservatori del cattolicesimo tedesco tuonano contro la sua attività. Nel 2008 c’erano già stati simili polemiche, e nulla era cambiato, anzi il business a luci rosse è pure aumentato. Titoli come “Prendimi ora, prendimi qui”, “Chiamami zoccola” oppure “Il collegio delle sgualdrine” sono poco compatibili col messaggio del Vaticano sul sesso, ma fanno vendere, e pure parecchio.
Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/162137/la-chiesa-cattolica-fa-soldi-con-il-porno/

La Chiesa cattolica non rinuncia al porno
di Dario Ferri – 28/06/2012 – Non venderà più la la casa editrice Weltbild
La Chiesa non esce dal tunnel del porno. Smentendo gli annunci dello scorso inverno, la casa editrice Weltbild, posseduta al 100% dalla chiesa cattolica tedesca, non sarà messa in vendita, nonostante la pubblicazione di numerosi romanzi erotici. Passato lo scandalo mediatico, la Chiesa si è rimangiata la parola, non esattamente una novità come nota Der Spiegel.

LA CHIESA HARD – I titoli a luci rosse venduti da una delle più grandi casi editrici tedesche, Weltbild, avevano creato un grosso scandalo in Germania l’anno scorso. Il motivo era la proprietà azionaria di Weltbild, società interamente in mano alla Chiesa cattolica, con tanto di vescovi o loro incaricati in consiglio di amministrazione o di sorveglianza. La commercializzazione di materiale in netto contrasto con la morale cattolica aveva sollevato un pandemonio mediatico, tra l’altro iniziato da alcuni gruppi cristiani di orientamento conservatore, che ritenevano intollerabile che un’impresa clericale proponesse l’erotismo per le masse. Una tesi accolta, con qualche ritrosia e titubanza, anche dalla gerarchia. La Conferenza episcopale tedesca aveva infatti deciso di vendere Weltbild, per liberarsi dalle sue “scandalose” attività”.

PAROLA RIMANGIATA – Dopo alcuni mesi però tutto è cambiato. Il caso Weltbild non occupa più le prime pagine dei giornali tedeschi, e l’associazione tra Chiesa ed hard letterario è ormai finita nel dimenticatoio. Forse a causa della crisi, o forse per altri motivi, la Chiesa ha deciso di trasferire le partecipazioni azionarie di Weltbild delle varie diocesi in una fondazione. Il gruppo rimarrà così sotto il controllo della Curia teutonica, e secondo il presidente del consiglio di sorveglianza Peter Beer, vicario generale della diocesi di Monaco, la fondazione perseguirà obiettivi benefici ispirati dalla morale cristiana. I soci di Weltbild rinunciano così ai profitti ricavati dalla vendita di un gruppo editoriale da quasi 2 miliardi di fatturato annuo, e la fondazione sarà la sola responsabile della casa editrice. Chissà se anche i cataloghi saranno aggiornati alla linea suggerita dal vicario generale della diocesi di Monaco di Baviera, oppure se i titoli hard saranno tenuti visti i gusti del pubblico.
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/388133/la-chiesa-cattolica-non-rinuncia-al-porno/
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